martedì, febbraio 24, 2009

La morte

Mi ritrovo seduta a pensare alle volte, come oggi pomeriggio, guardo fuori dalla finestra e vedo mille persone che zompettano.L'edificio di puro cemento rinforzato, un piccolo appartamento, il mio, esattamente uguale a tutti gli altri 579 appartementi di questo stabile. Alle volte mi vengono le vertigini a guardare giu, alle volte ci vedo quasi speranza... Qualche ora prima sono andata al funedare di Giorgio, è venuta Giulia da me disperata perchè non sapeva che mettersi... io ero al balcone quando ha suonato, fumavo una sigaretta in solitudine e osservavo le pecore laggiu.. piccole e sempre di fretta. Mi ero messa una gonna nera e morbida, al ginocchio, alle volte mi accorgo se sono sovrapensiero che la sto sfiorando, non è velluto ma è morbida e calda, mi piace tanto, è un regalo di mia madre. Calze pesanti perchè odio il freddo, scarpe con un mezzo tacco se no poi con gli occhi umidi rischio di ammazzarmi, un trucco leggero e occhialoni neri, maglioncino scuro, una cosa piu o meno elegante, ma non troppo. E insomma suona Giulia, che mi spara mille domane su cosa mettersi, eravamo d'accordo di trovarci tra mezzora e questa qua arriva a rovinarmi i miei momenti intimi perchè ha il ciclo. Alle volte non mi sento una donna, anche se il mio corpo è di sesso femminile. Forse le altre ragazze non sono vere donne e io lo sono, boh... non l'ho mai capito in realtà, forse la mia mezza omosessualità deriva da questa confusione, papà dice che troverò la mia direzione un giorno... Da quando mamma non c'è piu sto da sola, faccio fatica a tirare avanti per questo faccio due lavori. Comunque, Alla fine convinco Giulia a mettersi quattro stracci, quasi mi ero stizzita subito, in fondo andiamo ad un funerale, non voglio apparire cinica ma l'importante è essere composti, poi metà della gente ha gli occhi lucidi quindi non fa caso a te. Infatti oggi pomeriggio tanta gente fa un leggero cenno col capo, fatica a salutare per intendersi, che sia lo stato d'animo dovuto alla presenza funebre, oppure il senso di colpa che pesa sull'iporcrita... non so, e mi interessa in modo relativo...
Comunque sia, la messa va, come al solito, io con il mio metro e sessantacinque me ne sto in piedi in un angolo, odio le chiese e le messe, le trovo false e marce di moralismo, infatti tutti sti discorsi perbenistici, che alla fine ti inducono a credere nella chiesa, non capisco come tanti non riescano a rendersi conto della meschinità dietro la chiesa.. io per rispetto di Giorgio ci sono andata, mi fa fastidio essere cosi incoerente ma so che a lui ha fatto piacere. Poi le campane rintoccano piu e piu volte, la gente fuori mormora tutti in fila per fare le condoglianze di persona e fare vedere orgogliosi che conoscono i cari. Lo osservi proprio in faccia a quella gente, la stessa che prima e dopo la messa era li a mormorare di cose che non c'entrano un cazzo con la povera morte di Giorgio o con la morte in generale. "eh si ti ho visto ieri ma non ho fatto in tempo a salutarti" "hei ciao come va?" come cazzo vuoi che vada...
io ho parlato poco oggi, anzi non ho detto proprio niente, il cuore colmo di dolore, ma ho pianto prima di uscire di casa mentre Giulia mi rovistava nell'armadio cercando qualcosa che le piacesse da mettere...
Ammetto che comunque non sono riuscita a trattenermi quando ho salutato la famiglia, loro singhiozzavano e io colmavo i silenzi dei loro singhizzi con i miei. E' stato veramente struggente, ho abbracciato uno a uno la moglie e i figli di Giorgio, non servono poi molte parole, in situazioni come queste, io lo so, un abbraccio sincero e forte valle mille discorsi inutili... Lui è bello nella cornice olografica si lascia guardare, io resto in silenzio nel cimitero con i brusii sotto fondo e il tichettare dei tacchi.

Ed eccomi qui dunque, a osservare le pecore fuori dalla finestra, la apro appena, e mi accendo una sigaretta, fuori non esco, oramai è gia buio e c'è un freddo cane.
Da un file di un cyberdek di una netrunner, Ironia Della Sorte.