mercoledì, febbraio 17, 2010

Chiamata di soccorso

Protocollo 251-2A
SOS - SOS
"Qu3574#ò@3'#ò@un4#ò@ch14m4t4#ò@di#ò@3m3rg3nz4,#ò@s0n0#ò@un#ò@c0l0n0#ò@di#ò@t3rr4f0rm4z10n3#ò@d1p3nd3n73#ò@d3ll4#ò@c0mp4gn14#ò@W.3.#ò@,#ò@r1p3t0,#ò@qu3574#ò@3'#ò@un4#ò@ch14m4t4#ò@d1#ò@3m3rg3nz4!!
Siamo sotto attacco (sibilii), passo, qualcuno riceve ? "
Voce femminile sottofondo : "trasmetti in chiaro al diavolo la dichiarazione di segretezza che ci hanno fatto firmare, dobbiamo salvare il nostro culo non quello di quei burocrati!"
Segue rapporto:
Gentile dirigente della compagnia Weyland Yutani, ho processato tutte le attività di analisi dello spettro vocale della trasmissione sos ricevuta da LV426, ponendo la massima attenzione sullla trasnposizione e la decodifica del segnale criptato, in allegato (allegato A) può notare il rapporto tecnico sull'analisi. Qui di seguito tento di riassumere brevemente quanto riscontrato.
La voce maschile è del Capo Colonia nel progetto di terraformazione di LV426, Abram Kess, la voce femminile dell'ufficiale medico Lisa Forster. Abbiamo analizzato e confrontato gli spettri comunicativi e possiamo confermare con assoluta certezza le identità dei soggetti, per tanto è da escludere una qualsiasi attività di fake allarming da una delle vostre concorrenti. Il timbro vocale denota in entrambi i soggetti uno stato di panico e ansia. Abbiamo analizzato inoltre i Sibilii udibili sottofondo durante la trasmissione e li abbiamo confrontati con i campioni che ci avete fornito riscontrando una coerenza che non puo lasciare dubbi. I versi che sono udibili durante il messaggio sono sicuramente lanciati da quello che nel fascicolo che mi avete consegnato viene definito progetto 2501. Sono stati eseguiti calcoli precisi sul costo delle apparecchiature, tecnologia varia, ed eventuali vantaggi economici, ma bilanciati con una eventuale bonifica del territorio si sconsiglia qualsiasi tentativo di recupero della colonia, al contrario rilasciamo i codici di attivazione per la bomba a idrogeno per nuclearizzare il pianeta.
Fine rapporto.
Bishop R.

martedì, febbraio 24, 2009

La morte

Mi ritrovo seduta a pensare alle volte, come oggi pomeriggio, guardo fuori dalla finestra e vedo mille persone che zompettano.L'edificio di puro cemento rinforzato, un piccolo appartamento, il mio, esattamente uguale a tutti gli altri 579 appartementi di questo stabile. Alle volte mi vengono le vertigini a guardare giu, alle volte ci vedo quasi speranza... Qualche ora prima sono andata al funedare di Giorgio, è venuta Giulia da me disperata perchè non sapeva che mettersi... io ero al balcone quando ha suonato, fumavo una sigaretta in solitudine e osservavo le pecore laggiu.. piccole e sempre di fretta. Mi ero messa una gonna nera e morbida, al ginocchio, alle volte mi accorgo se sono sovrapensiero che la sto sfiorando, non è velluto ma è morbida e calda, mi piace tanto, è un regalo di mia madre. Calze pesanti perchè odio il freddo, scarpe con un mezzo tacco se no poi con gli occhi umidi rischio di ammazzarmi, un trucco leggero e occhialoni neri, maglioncino scuro, una cosa piu o meno elegante, ma non troppo. E insomma suona Giulia, che mi spara mille domane su cosa mettersi, eravamo d'accordo di trovarci tra mezzora e questa qua arriva a rovinarmi i miei momenti intimi perchè ha il ciclo. Alle volte non mi sento una donna, anche se il mio corpo è di sesso femminile. Forse le altre ragazze non sono vere donne e io lo sono, boh... non l'ho mai capito in realtà, forse la mia mezza omosessualità deriva da questa confusione, papà dice che troverò la mia direzione un giorno... Da quando mamma non c'è piu sto da sola, faccio fatica a tirare avanti per questo faccio due lavori. Comunque, Alla fine convinco Giulia a mettersi quattro stracci, quasi mi ero stizzita subito, in fondo andiamo ad un funerale, non voglio apparire cinica ma l'importante è essere composti, poi metà della gente ha gli occhi lucidi quindi non fa caso a te. Infatti oggi pomeriggio tanta gente fa un leggero cenno col capo, fatica a salutare per intendersi, che sia lo stato d'animo dovuto alla presenza funebre, oppure il senso di colpa che pesa sull'iporcrita... non so, e mi interessa in modo relativo...
Comunque sia, la messa va, come al solito, io con il mio metro e sessantacinque me ne sto in piedi in un angolo, odio le chiese e le messe, le trovo false e marce di moralismo, infatti tutti sti discorsi perbenistici, che alla fine ti inducono a credere nella chiesa, non capisco come tanti non riescano a rendersi conto della meschinità dietro la chiesa.. io per rispetto di Giorgio ci sono andata, mi fa fastidio essere cosi incoerente ma so che a lui ha fatto piacere. Poi le campane rintoccano piu e piu volte, la gente fuori mormora tutti in fila per fare le condoglianze di persona e fare vedere orgogliosi che conoscono i cari. Lo osservi proprio in faccia a quella gente, la stessa che prima e dopo la messa era li a mormorare di cose che non c'entrano un cazzo con la povera morte di Giorgio o con la morte in generale. "eh si ti ho visto ieri ma non ho fatto in tempo a salutarti" "hei ciao come va?" come cazzo vuoi che vada...
io ho parlato poco oggi, anzi non ho detto proprio niente, il cuore colmo di dolore, ma ho pianto prima di uscire di casa mentre Giulia mi rovistava nell'armadio cercando qualcosa che le piacesse da mettere...
Ammetto che comunque non sono riuscita a trattenermi quando ho salutato la famiglia, loro singhiozzavano e io colmavo i silenzi dei loro singhizzi con i miei. E' stato veramente struggente, ho abbracciato uno a uno la moglie e i figli di Giorgio, non servono poi molte parole, in situazioni come queste, io lo so, un abbraccio sincero e forte valle mille discorsi inutili... Lui è bello nella cornice olografica si lascia guardare, io resto in silenzio nel cimitero con i brusii sotto fondo e il tichettare dei tacchi.

Ed eccomi qui dunque, a osservare le pecore fuori dalla finestra, la apro appena, e mi accendo una sigaretta, fuori non esco, oramai è gia buio e c'è un freddo cane.
Da un file di un cyberdek di una netrunner, Ironia Della Sorte.

lunedì, dicembre 22, 2008

Volare

Dicono che la maggior parte degli angeli* di questi tempi abbiano il cervello letteralmente bruciato, io penso che non sia piu bruciato di quello di un qualsiasi rappresentate di questo governo corrotto. Angeli, chissà perchè poi si pigliano sempre questi cazzo di nomi metaforici, una volta si dossava uno da una rete, si defacciava un sito, ora si vola nella rete tramite interfacce neurali, una volta si usava una tastiera, un monitor CRT, un pc schifosissimo con sopra una versione obsoleta di una qualsiasi distribuzione linux, oggi cyberdeck, AI di supporto contro black demon, programmi precaricati di supporto fisiologico e neurale.. No cazzo non ho paura di volare e non pensare che questa merda sia troppo tecnologica per me, solo che si rovina lo spirito dell'attacco, è tutto troppo automatizzato.. E' tutto maledettamente reale, e quando infili il jack nello spinotto sotto il cervelletto, quel cazzo di rumore di reverbero mi infastidisce e mi fa vibrare le caviglie.. Poi entri nella matrice, e senti freddo, gli odori sono carichi di staticità, le informazioni ti sfrecciano ai fianchi. Adesso le fottute multinazionali utilizzano IA con personalità assassine e firewall pseudosenzienti il cui compito è fotterti il cervello. Rischio di meno le palle ad entrare armato di mitra e rovistare fisicamente sul terminale nel buncher di una banca..


*"Hacker" o "Lamer" dipende dai punti di vista in questo caso il personaggio è palesemente contro lo spirito delle nuove tipologie di paladini.

giovedì, luglio 10, 2008

12 anni fa

AIX Version 12
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* Welcome to AIX Version 78.4!
* Please see the README file in /usr/lpp/bos for
* information pertinent to this release of the
* AIX Operating System.
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Last unsuccessful login: Tue Jul 1 17:22:23 DFT 2020
on ssh from ricky-ubuntu.ax Last login:
Thu Jul 10 16:42:30 DFT 2020 on ftp

[YOU HAVE NEW MAIL]
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< La musica anni ottanta rieccheggia per casa. Un piccolo appartamento composto da 2 stanze più il bagno. Sarebbe anche più carino di quel che si presenta se un po' di 'ordine vi regnasse. Ma non è così. Il divano letto posto in mezzo alla stanza è quasi sempre aperto a mo di letto; è da una piazza e mezza per questo il lenzuolo copri divano avanza clamorosamente dai bordi. La cucina è gialla, uno di quei gialli accesi che nessuno comprerebbe mai … tranne lei.
Il tavolo da pranzo grigio con il piano trasparente, forse di vetro smerigliato … troppo delicato … a lato del tavolo un secondo divano letteralmente distrutto vecchio che a sederci sopra si possono sentire le molle della rete conficcarsi rovinosamente sulla schiena . Viene usato come appoggia tutto; giornali al buon di foto, casco maglie ecc..
Dalla parte opposta del locale invece vi è uno scaffale di legno verde, montato e pitturato dai lei. Lì c'è lo stereo … lo stereo va sempre. La musica le piace molto … Lei si trascina un po' facendo spola tra il divanoletto aperto e il fornello. Ma quando ci mette a farsi questo caffè ? Che sonno … sono appena le 9.00 di una dolce domenica mattina nella quale si potrebbe dormire fino a tardi. Tra le note della musica si intrufola il rumore della moka del caffè.
E' pronto. In poco tempo l'aroma ha già invaso la stanza. Cercando di mettere un po' di attenzione nei movimenti goffi mattutini; lo versa dividendone il contenuto in 2 tazze, aggiunge un po' di latte freddo e 2 cucchiaini e mezzo di zucchero per ciascuno … torna in camera.
Lui è li sul letto sdraiato a pancia in giù ancora mezzo addormentato, forse più di lei. Lo chiama pian piano. La mattina presto non parla mai. Accenna ad un mezzo sorriso e afferra la tazza del caffèlatte. La beve quasi tutta d un fiato. Si sporge in avanti verso la sponda del letto a riporla x terra, sospira e si rimette sdraiato … solo dopo essere sprofondato nuovamente tra i cuscini riesce a sbiascicare un - buon giorno- Se sapesse quanto lei adori quei momenti, da appena svegli ha l'impressione che tutto sia più lento. Per gustare di più il dolce piacere della colazione a letto con lui di fianco. In quel momento mentre lui si sta per addormentare di nuovo il suo pensiero vola alla sera precedente, alle ore appena trascorse proprio lì in quella camera. I suoi piccoli baci sulla schiena la eccitano al massimo, le vengono i brividi nel sentire il mix tra la sua bocca a contatto con la pelle e la barba che punge un po'.
Con uno scatto si rialza, come per scacciare via quei pensieri. Gironzola x casa rigorosamente a piedi scalzi alla ricerca della sigarette e del portacenere. Apre la porta finestra della cucina e si siede li sullo scalino tra la cucina gialla e il poggiolo. Appoggia il portacenere sulla panca e fuma … la fuma tutta la sua sigaretta e malgrado si sforzi di non pensare alla sera precedente questo accade. Dopo qualche minuto con gesto stizzito spegne la cicca, basta !!! Se ne ritorna di la da lui. Malgrado metta attenzione e delicatezza per salire su letto … ci prende dentro. Se dico ci prende dentro vuol dire … avere un contatto fisico brusco e accidentale con una persona. Le sembra che mille scuse non bastino mai per far sapere quanto le dispiace quando per sbaglio le capita di dargli una gomitata o una ginocchiata … Baci, tanti baci … di nuovo come la sera precedente. Il suo profumo, quel profumo che sa di sé … ancora non si è abituata e vibra. Le vibrano le gambe il respiro si accorcia. Il desiderio le cresce dentro forte, fortissimo. Le sembra di esplodere da tanta emozione che prova. E' bello e le piace. Lui le piace, le piace tanto e non smette di dirglielo nell'orecchio quando è vicino; così vicino da farle perdere la testa.
- mi piace quando fai così, mi eccita-
- sei tu che me lo fai fare …
Lui è bello, lui è bello sempre. E' dolce anche se talvolta dai movimenti bruschi. Ma a lei piace. Potrebbe fare o dire qualsiasi cosa che a lei piace per il semplice fatto che è lui e solo lui che dice e che fa. Pausa cicca … Uno dei momenti che non deve assolutamente mancare. Uno di quei momenti dove si raccontano, si guardano ridono … uno di quei momenti che lei non vorrebbe essere da nessun'altra parte se non li …

martedì, luglio 08, 2008

quel che pensa lei di lui

Ho mal di testa, sono pensierosa.
Pensierosa … perchè ??? Questa mattina c'era il sole, e caldo. Non capita spesso con il fattore di inquinamento a newport city. Un caldo schifo che ti fa annaspare, ti accorcia in fiato e ti fa sudare … odio sentire le gocciole di sudore scivolare lungo la schiena, non ci sono abituata. … Guardo fuori dalla finestra, il tempo è cambiato. C'è nuvolo e tira il vento, l'ho notato perché le foglie degli alberi sintetici fanno un leggero fruscio, si accarezzano una con l'altra … il vento le muove … direi che oggi sono facilmente distraibile se sento il leggero fruscio delle foglie. Concentrazione in quel che dovrei fare pari a 0. Ho mal di testa, sono pensierosa. Adoro la persona che è e che sa essere … mi piace guardarlo mentre guida 'aeromobile. Quando lo fa tiene lo sguardo fisso sulla rotta, concentrato a tutto ciò che c'è davanti … di tanto in tanto si mordicchia l'unghia del pollice … lo fa per qualche frazione di secondo, poi basta perchè ha sempre fretta deve superare; allora con la mano sinistra tiene il cloche e con la destra cambia marcia … Ama la guida manuale, non si è mai abituato alle nuove tecnologie. Lo appassionano molto ma preferisce non farci troppo affidamento. E' intelligente … molto intelligente. Ha un'intelligenza diversa dalla mia, più logica, razionale. Sa un sacco di cose tra l'altro. Lo ascolto parlare e imparo … Dice: " lo sai che ho ragione io". Spesso nei discorsi che si fanno mi accorgo che effettivamente è così; nelle cose spesso e volentieri la ragione è dalla sua parte. Che fastidio !!! Non che voglia averla io per forza … però fa fastidio. Sembra che non sbaglia mai. Mi piace molto nel suo complesso è strano. Quando lo guardo fumarsi una sigaretta è addirittura sexy. Sarà per le sue movenze decise quando fa le cose … generalmente gli ultimi tiri di tabacco sono i migliori. Non tiene la sigaretta tra l'indice e il medio … la tiene tra l'indice e il pollice. Socchiude gli occhi e tira con decisione. Sa di buono, sa di se … un gusto particolare tutto suo che rimane impresso anche quando non mi è vicino come ora. Poi quando lo vedo il ricordo del suo profumo diventa "presente" perdo il controllo!!! Respiro più affondo e sento che in quei momenti potrebbe chiedere qualsiasi cosa … Che in realtà poi qualsiasi cosa potrebbe chiederla sempre … Questa consapevolezza mi rende fragile perché non ho armi di difesa … neutralizza interamente qualsiasi senso intimo di ribellione possa esserci in me. Non ho la ben che minima idea di come faccia. Mai successo prima. La cosa un po' mi disturba. Lui ha dei vantaggi nei miei confronti che non sa di avere forse. Addormentarsi assieme per me sta diventando un bisogno fisico e mentale. Quando accade, prima che accada gli chiedo la mano. La tengo stretta stretta dal mignolo per paura che vada via … non voglio che questo accada mai. Non voglio che vada via. L'unico pensiero che sento di avere è il momento di svegliarsi … in quel momento mi sento male, malissimo (colpa dei ricordi, quei ricordi che non riesco a lasciar andare). Il respiro si accorcia per l'ansia … ho paura di parlare, di dire la cosa sbagliata. Ho paura di muovermi bruscamente in modo da suscitare fastidio e nervosismo … sto male. Ho mal di testa, sono pensierosa. Affrontare e superare l'ostacolo … è difficile. Non so se riesco. Non sono in grado di gestire il disagio interiore che sento pulsare in me in quei momenti. Ho bisogno di aiuto per poterlo fare.

sabato, aprile 05, 2008

Non tutto il male per nuocere... [PT2]

...

E lei suona.. e io la seguo ... mi lascio trasportare dalla sua musica, dalle note, così analogiche.. è magnifico.. e sto bene..

continua...

lunedì, marzo 31, 2008

Non tutto il male per nuocere... [PT1]

Era una giornata come tante, il sole oscurato da decenni aveva fatto dimenticare la bellezza della luce. La pioggia,insistente, batteva un ritmo frenetico sulle finestre esposte al grigio di una metropoli decadente e scaduta da anni. L'unica luce che illuminava le nostre vite era maledettamente sintetica, neon traballanti schiarivano incerti futuri poco rosei. Non vi era speranza no, non se ne vedeva..
Io restavo in silenzio seduto sul divano, luci spente, olotivù sontonizzata su un canale di musica jazz, la paglia accesa che si consumava viziando l'aria. In silenzio mi lasciavo trascinare nei pensieri cercando di trovare me stesso, cosciente del fatto che probabilmente non ci sarei mai riuscito. Non andavo a lavoro da giorni ormai, la barba incolta e un tasso alcolico sintetico nel sangue superiore ai limiti consentiti dalla legge proibizionista del cazzo che ha varato il nuovo governo. Crisi da cyberpsicosi la chiamano, io la chiamo "sono fottutamente stufo di questa merda". Stavo bene con la mia "dipendenza" ma ora tranne qualche piccola caduta verso il basso mi sento migliore. Sfamo il piccolo mostro che è dentro di me qualche volta, come questa settimana, alcol, paradroghe e nicotina ogm. Lo so non mi fa bene ma poi tiro avanti mesi senza abusarne. E' un paradosso, ma cerco di sopravvivere come fanno tutti, e sinceramente credo di riuscirci meglio di altri. La depressione se ne è andata, poi l'alcol e le drogucce varie te la fanno tornare. Ti abbandoni sui cuscini di tessuto filotecnico, piangi magari come un bambino ma domani passa e non ricordi.
Ma qualche sera fa, ho rivisto la luce, e non parlo di quella giallastra artificiale, parlo di luce bianca, pura e candida. Lei era li al TroxBar e attirò la mia attenzione perché suonava uno di quei pianoforti vecchi di una volta, quelli del ventesimo secolo. Il loro funzionamento è essenzialmente analogico, non hanno nulla di tecnologico ma semplici corde di dimensione diversa con tensioni differenti che vengono sollecitate da martelletti collegati ai tasti. Erano anni che non provavo un'emozione cosi forte. Lei era bellissima, con questo vestito rosso di seta e la scarpa con il tacco dello stesso colore. Gli occhi chiusi, come se fosse in un altro mondo, le sue mani danzavano con sentore sui tasti in un movimento sensuale, quasi erotico, sembrava che il pianoforte fosse la cosa che lei più amava e lo stesse toccando, accarezzando, coccolando e lui lui le era grato e le rispondeva con sinfonie angeliche. Vado sempre al TroxBar di venerdì perché fanno buona musica e lo stile retro del 2000 mi piace abbastanza. Conosco a memoria tutti i gruppi oramai fanno serate di venerdì e li ascolto con piacere. Mi piace abbandonarmi in quel locale e sognare una vita migliore come era anni fa.. Ma lei, lei non ha mai suonato qui, mentre la osservo in tutta la sua angelica presenza progressivamente con convinzione sempre più forte acquisisco la sensazione che l'ho già vista da qualche parte, ma le drogucce mi rallentano la memoria, decido quindi di abbandonarmi alla sinfonia della straniera ...

... Continua ...