giovedì, luglio 10, 2008

12 anni fa

AIX Version 12
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< La musica anni ottanta rieccheggia per casa. Un piccolo appartamento composto da 2 stanze più il bagno. Sarebbe anche più carino di quel che si presenta se un po' di 'ordine vi regnasse. Ma non è così. Il divano letto posto in mezzo alla stanza è quasi sempre aperto a mo di letto; è da una piazza e mezza per questo il lenzuolo copri divano avanza clamorosamente dai bordi. La cucina è gialla, uno di quei gialli accesi che nessuno comprerebbe mai … tranne lei.
Il tavolo da pranzo grigio con il piano trasparente, forse di vetro smerigliato … troppo delicato … a lato del tavolo un secondo divano letteralmente distrutto vecchio che a sederci sopra si possono sentire le molle della rete conficcarsi rovinosamente sulla schiena . Viene usato come appoggia tutto; giornali al buon di foto, casco maglie ecc..
Dalla parte opposta del locale invece vi è uno scaffale di legno verde, montato e pitturato dai lei. Lì c'è lo stereo … lo stereo va sempre. La musica le piace molto … Lei si trascina un po' facendo spola tra il divanoletto aperto e il fornello. Ma quando ci mette a farsi questo caffè ? Che sonno … sono appena le 9.00 di una dolce domenica mattina nella quale si potrebbe dormire fino a tardi. Tra le note della musica si intrufola il rumore della moka del caffè.
E' pronto. In poco tempo l'aroma ha già invaso la stanza. Cercando di mettere un po' di attenzione nei movimenti goffi mattutini; lo versa dividendone il contenuto in 2 tazze, aggiunge un po' di latte freddo e 2 cucchiaini e mezzo di zucchero per ciascuno … torna in camera.
Lui è li sul letto sdraiato a pancia in giù ancora mezzo addormentato, forse più di lei. Lo chiama pian piano. La mattina presto non parla mai. Accenna ad un mezzo sorriso e afferra la tazza del caffèlatte. La beve quasi tutta d un fiato. Si sporge in avanti verso la sponda del letto a riporla x terra, sospira e si rimette sdraiato … solo dopo essere sprofondato nuovamente tra i cuscini riesce a sbiascicare un - buon giorno- Se sapesse quanto lei adori quei momenti, da appena svegli ha l'impressione che tutto sia più lento. Per gustare di più il dolce piacere della colazione a letto con lui di fianco. In quel momento mentre lui si sta per addormentare di nuovo il suo pensiero vola alla sera precedente, alle ore appena trascorse proprio lì in quella camera. I suoi piccoli baci sulla schiena la eccitano al massimo, le vengono i brividi nel sentire il mix tra la sua bocca a contatto con la pelle e la barba che punge un po'.
Con uno scatto si rialza, come per scacciare via quei pensieri. Gironzola x casa rigorosamente a piedi scalzi alla ricerca della sigarette e del portacenere. Apre la porta finestra della cucina e si siede li sullo scalino tra la cucina gialla e il poggiolo. Appoggia il portacenere sulla panca e fuma … la fuma tutta la sua sigaretta e malgrado si sforzi di non pensare alla sera precedente questo accade. Dopo qualche minuto con gesto stizzito spegne la cicca, basta !!! Se ne ritorna di la da lui. Malgrado metta attenzione e delicatezza per salire su letto … ci prende dentro. Se dico ci prende dentro vuol dire … avere un contatto fisico brusco e accidentale con una persona. Le sembra che mille scuse non bastino mai per far sapere quanto le dispiace quando per sbaglio le capita di dargli una gomitata o una ginocchiata … Baci, tanti baci … di nuovo come la sera precedente. Il suo profumo, quel profumo che sa di sé … ancora non si è abituata e vibra. Le vibrano le gambe il respiro si accorcia. Il desiderio le cresce dentro forte, fortissimo. Le sembra di esplodere da tanta emozione che prova. E' bello e le piace. Lui le piace, le piace tanto e non smette di dirglielo nell'orecchio quando è vicino; così vicino da farle perdere la testa.
- mi piace quando fai così, mi eccita-
- sei tu che me lo fai fare …
Lui è bello, lui è bello sempre. E' dolce anche se talvolta dai movimenti bruschi. Ma a lei piace. Potrebbe fare o dire qualsiasi cosa che a lei piace per il semplice fatto che è lui e solo lui che dice e che fa. Pausa cicca … Uno dei momenti che non deve assolutamente mancare. Uno di quei momenti dove si raccontano, si guardano ridono … uno di quei momenti che lei non vorrebbe essere da nessun'altra parte se non li …

4 commenti:

Anonimo ha detto...

in punta di piedi... shhht... silenzio. non ho intenzione di svegliarti , ma di lasciarti un casco invisibile segno della mia visita. come l alone di un bicchiere d acqua appoggiato distrattamente sul tavolo. un mazzo di fiori? cosa potrei lasciare se venissi a trovarti a casa tua e tu stessi dormendo? in ogni caso non mi riconosceresti attraverso alcuna orma.
chi è logan? lo sa solamente chi naturalmente lo ama , e non è una capacità che hanno tutti. logan è..... anzi APPARE impenetrabile.semplice.un po rozzo.troppo ben definito o un ricettacolo troppo pieno di cose non dette ? mah.. di sicuro è verde scuro. è l unica cosa che vedo di LOGAN. e io...? chi sono , io?

Logan ha detto...

Logan è come appare, e appare per quello che è. Solo che se non ne conosci il linguaggio di programmazione non sapresti cogliere le sfaccettature del programma fine a se stesso e lo useresti come fosse Writer (OpenOffice) solo per scrivere in grassetto e formattare il testo. Ma come tutti i programmi è funzionale, sta a te leggere le istruzioni per utilizzarlo al meglio. O forse hai ragione te e resto qui con il mio colore ad osservare il viaggiatore che passa e saluta dopo mesi di silenzio o mancati incontri.
Logan è e non è, non tanto perchè fa figo, ma perchè è cosi. Logan assume la forma del contenitore che lo contiene, e in base a come lo tratti, come un fluido, ti riscalda o ti raffredda. Logan è tutto e non è niente, Logan è definito ma assorbe le cose non dette, e tu? tu sei tu come vuoi o non vuoi apparire, sta a te farlo nel migliore o peggiore dei modi. Come preferisci passi per quella che sei, ma chi ti osserva ti vede nel modo diverso, magari opposto. Non puoi prendertela, se non con te stessa perchè forse non hai gestito bene il rapporto? cioè forse non è proprio colpa di chi ti osserva, magari è colpa tua. O forse è colpa della superficialità di chi ti osserva non comprendendo la profondità del tuo modo di essere. Ma questo "Rododendro" lo sai solo te, o solo chi assaggia il tuo miele. Rododendro o Azalee (genere della famiglia Ericaceae )
Ha la particolarità di possedere il nettare piu dolce, per questo che tutti tendono ad amarti e volerti, ma alcune specie hanno il nettare velenoso. Sta a te capire quale è il tuo nettare, te lo dice Logan con il cuore in mano.
Un abbraccio magari una sera ci si ubriaca come una volta e ci si perde in chiacchiere. ciao

Anonimo ha detto...

"lasciarti un casco invisibile segno della mia visita " sarebbe dovuto essere " lasciarti un segno invisibile della mia visita" . nn chiedermi perchè mi è uscito CASCO. .... Un altra giornata del cazzo. mi devo prendere una maglietta della realoser, magari quella cn scritto "domani mi ammazzo" .. -.- ..hihi.. ne vuoi una anche tu ? ^^ http://www.realoser.blogspot.com/ per il compleanno di un mio amico gli ho regalato "ma quando i miei non mi mantengono più CHE FACCIO?" va beh vah, buooooooongiorno. vado a studiare.

Anonimo ha detto...

Noi siamo ciò che vogliamo. Essere è la cosa più vera e innocente che possa esistere al mando. E’ l’apparire che inganna … voler essere visti un un determinato modo pur essendo diversi. Perché ??? Perché mai qualcuno dovrebbe dimostrare di se ciò che non è ??? Perché ci si nega la possibilità di far conoscere di se l’essenza del proprio essere ??? Nascondersi da ciò che si è lo si può paragonare ad una autodistruzione della propria anima.
Vagare nell’aria x il mondo con una maschera costruita apposta x difendersi dal mondo esterno. Chi siamo noi per avere la presunzione di doversi nascondere dal mondo esterno ??? Non è mica detto che tutti siano interessati a noi … la maschera non serve … a meno che non sia una costruzione fantastica , un mezzo per arrivare dove normalmente si pensa di non poter arrivare. Allora non siamo sicuri di noi stessi xchè non ci conosciamo abbastanza affondo x cogliere i nostri limiti e le nostre possibilità.
Il nostro io interiore e davvero così un gran mistero some pensiamo o come dicono che sia ??? Conoscersi è un dovere … conoscersi è un duello tra la propria immagine riflessa nello specchio e l’immagine incastrata nel corpo … non la si può vedere, la si coglie. Il duello fa paura xchè non sai cosa puoi scoprire di te. Ascoltarsi è mettere se stessi a disposizione di se stessi qualsiasi cosa possa venirne fuori … solamente analizzando se stessi si può capire come raggiungere la felicità … e la felicità penso stia in noi stessi. Non dipende solamente da agenti esterni dall’avere e dal possedere. Felicità è la nostra ricchezza d’animo.