lunedì, ottobre 23, 2006

Io e me

Mi sveglio sussultando nella notte profonda, la pioggia scandisce il ritmo dei secondi, rendendomi sempre più nervoso.
Lo stesso sogno da vent'anni non mi lascia dormire. Il mio braccio è completamente ricoperto di scaglie, simili a quelle dei rettili, da sempre, dalla mia nascita. Per questo i miei hanno deciso che abbandonarmi vicino ad un cassonetto era la scielta migliore per il mio futuro. Sono cresciuto con una ciurma di pirati che solcano lo spazio nei paraggi di Saturno.
Ormai credo di avere imparato tutto dagli abbordaggi al distinguere la nave commerciale giusta da attaccare. I miei "fratelli" non mi chiedono mai del mio braccio, e nemmeno del mio sogno. Mi accettano per le mie capacità, accettano i miei difetti, faccio parte del branco e con loro, vivo.

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